Sono ancora troppi i treni dei pendolari cancellati nella regione Lazio, per questo motivo il sindacato Smart Workers Union ha deciso di presentare ricorso al Difensore civico laziale.
“Nei mesi scorsi abbiamo chiesto i dati dei treni cancellati alla Direzione Trasporti e Mobilità della Regione Lazio, ma abbiamo ottenuto solo risposte evasive, per questo motivo abbiamo deciso di presentare il ricorso” dichiara Gilberto Gini segretario generale del sindacato;
“Nel 2024 sono ancora troppi i lavoratori che quotidianamente si devono recare nella capitale per motivi di lavoro”, continua Gini, “il rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente registra che l’andamento del numero dei passeggeri nel 2023 sta ritornando ai livelli pre-pandemia del 2019, con oltre 500.000 viaggiatori al giorno;
“I lavoratori pendolari sono costretti a viaggiare in condizioni disagiate e di sovraffollamento, in treni vecchi che molto spesso sono soggetti a guasti che causano le cancellazioni” prosegue il segretario;
“Il paradosso è che le istituzioni che dovrebbero monitorare l’andamento del trasporto ferroviario regionale adottano sempre meno lo smart working e costringono i lavoratori ad affollare bus e treni per recarsi sul posto di lavoro, senza curarsi minimamente dei disservizi e dell’ingolfamento stradale e ferroviario causato”;
“Questo utilizzo a tutti i costi del lavoro in presenza denota come sia ancora troppo prevalente nel nostro paese un cultura del lavoro di stampo “ottocentesco” dove il controllo ed il comando la fanno da padrone, senza considerare minimamente le esigenze di conciliazione vita/lavoro dei lavoratori e il grave impatto ambientale arrecato quotidianamente.” conclude Gini.
Leggi il rapporto Pendolaria 2024