A pochissimi giorni dalla scadenza del diritto al lavoro agile per i lavoratori fragili del pubblico impiego e del lavoro privato, il Governo continua a non prendere una posizione chiara su una eventuale proroga.
Qualche giorno fa durante un question time l’Onorevole Alessandro Urzì in Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha chiesto al Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo se fosse possibile e quali iniziative possano essere prese per dare la possibilità a quei lavoratori fragili della PA di lavorare in smart working almeno fino a fine dicembre come i lavoratori del settore privato.
Dalle risposte del Ministro sembrerebbe sia in corso una riflessione, tra i Ministri coinvolti, Salute, Lavoro e Pubblica Amministrazione, per una eventuale proroga ma non è apparso molto convincente.
Piuttosto ha parlato dell’emanazione a breve di una Direttiva per il pubblico impiego che inviterebbe la dirigenza pubblica ad applicare il lavoro agile per i lavoratori particolarmente fragili anche in deroga all’obbligo della prevalenza del lavoro in presenza.
Dal quesito posto dall’Onorevole e dalla risposta del Ministro appare evidente che per loro il ricorso al medico competente per richiedere il lavoro agile, previsto nel Decreto Lavoro (art.42 comma 3 bis legge n.85/2023), è valido solo per i fragili del lavoro privato.
Smart Workers Union ha scritto al Presidente del Consiglio chiedendo la proroga dell’art. 28 della legge n.85/2023 (Decreto Lavoro) almeno fino al 31 dicembre 2023, considerato che continua ad esserci un vuoto legislativo sulle tutele dei lavoratori fragili, disabili e caregiver ed una evidente disparità di trattamento tra pubblico e privato.
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