Nei giorni scorsi ex sindacalisti, avvocati, giuslavoristi ed esperti del settore hanno inviato un appello al governo per rilanciare il lavoro agile nel nostro paese.
Secondo i firmatari la legge 81 del 2017 (lavoro agile) non va assolutamente modificata perchè:
- consente la libertà di scelta (luogo ed orario) ad entrambe le parti, collaboratore e datore di lavoro;
- è semplice da applicare;
- ed è uno strumento adattabile tramite accordo tra le parti.
Inoltre gli esperti sostengono che il lavoro agile migliora l’organizzazione del lavoro, incrementa la produttività e migliora la qualità della vita. Favorisce una modalità di lavoro più sostenibile, favorendo anche le periferie e supporta la partecipazione femminile al lavoro.
Per questi motivi ci si appella al Governo chiedendo di non fornire indicazioni specifiche ai ruoli, attività, mansioni e quote ai quali è possibile l’applicazione del lavoro agile perché i presupposti su cui si basa sono la fiducia, il dialogo e la responsabilità tra le parti ed il tutto deve essere attivato tramite “buoni utilizzi e buone pratiche di lavoro agile”, contrattazione aziendale e detassazioni.
A nostro avviso l’appello è sostanzialmente e largamente condivisibile a patto che vengano eliminate tutte quelle situazioni di possibili “favoritismi” che potrebbero sorgere da parte del datore di lavoro e/o di organizzazioni sindacali tradizionali e si lasci realmente la libertà di scelta ai lavoratori che devono poter attivare o meno lo smart working in qualsiasi momento a secondo delle loro reali necessità.
Leggi anche
- Sostenibilità Ambientale: ignorato il lavoro agile al Consiglio laziale
- Elezioni RSU 2025 del pubblico impiego: sottoscritto il protocollo
- Smart Working a Roma: solo un invito per la PA durante il Giubileo
- Seminario SWAI 2024 “Lavoro a distanza e riequilibrio demografico delle aree interne”
- Smart working in Italia: i dati dell’Osservatorio