Nella bozza di decreto legge approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri, lo smart working inteso come misura precauzionale per contenere la diffusione del virus SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro non è stato neanche preso in considerazione.
Il Cdm ha preferito la linea del rafforzamento del Green-Pass con la stretta sui “no vax” già in zona bianca. A partire dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio le attività ricreative come ristoranti, cinema, stadi, teatri, musei, saranno accessibili solo a chi è in possesso del cosiddetto “super green pass”, ovvero a chi è vaccinato o guarito.
In questo lasso di tempo il tampone in tutta Italia sarà valido solo per andare al lavoro e per gli spostamenti a lunga percorrenza. Il green pass “base” , quello con il tampone, sarà obbligatorio dal 6 dicembre anche per: alberghi, palestre, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale.
E’ chiaro che il Governo ha preferito mantenere la massima apertura delle attività commerciali, industriali e degli uffici pubblici confermando la linea che l’aumento del PIL è più importante ed ha il sopravvento sulla salute dei lavoratori.
Una linea a nostro avviso inaccettabile che conferma tutte le resistenze allo smart working presenti in questo governo che ad una unanimità ha deciso di non prenderlo neanche in considerazione.
Scarica la bozza del decreto legge qui
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