E’ stato firmato questa mattina e pubblicato il nuovo Dpcm che stabilisce le nuove misure per il contenimento della diffusione del virus COVID-19.

Sul fronte smart working, utilizzato come misura di contenimento del virus, non ci sono purtroppo sostanziali novità.

Per quanto riguarda le attività professionali si stabilisce che ” in ordine alle attività professionali si raccomanda che esse siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

Per le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è incentivato il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Mentre per il lavoro privato è fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto.

A fronte dell’aumento dei contagi, ci aspettavamo misure molto più drastiche ed un utilizzo dello smart working più diffuso per contenere l’aumento dei contagi nei luoghi di lavoro.

Scarica il dcpm completo

Leggi anche