L'immagine rappresenta la scritta Unipol e sullo sfondo una fumata nera che esce da un comignolo

Dopo l’atto unilaterale dell’azienda Unipol, che ha di fatto eliminato il lavoro agile ed ha proposto una rimodulazione della settimana lavorativa su 4 giorni lavorativi a parità di ore settimanali lavorate, le OO.SS presenti nel gruppo, hanno chiamato i lavoratori ad una consultazione.

Le opzioni sottoposte a votazione erano 3:

  1. SI, dare mandato alle OO.SS a trattare sulla “settimana corta su base volontaria” con parametri diversi, verificando la possibile concomitanza del lavoro agile per 4 giorni/mese, ed una riduzione dell’orario di lavoro con forme di flessibilità;
  2. NO, rifiuto della proposta aziendale sulla rimodulazione della settimana lavorativa, richiedendo la sola applicazione del lavoro agile nella misura di 10 giornate/mese, a costo di una mobilitazione;
  3. Astensione.

I risultati della consultazione sono stati i seguenti:

  • Aventi diritto al voto 8.568
  • Votanti 5.312
  • Opzione 1) 2.844 voti
  • Opzione 2) 1.809 voti
  • Opzione 3) 473 voti
  • Schede bianche 13 – Schede nulle 176

Il dato che balza subito in evidenza è che oltre 3250 lavoratori (circa il 38%) non ha votato, e che sommati agli 1809 contrari totalmente alla proposta dell’azienda, si raggiunge oltre il 59% di dissenso.

Alla luce di questo deludente risultato, dovuto anche all’inerzia dei sindacati presenti nel gruppo, si è arrivati al tavolo di trattativa, dove l’azienda ha mostrato tutti i suoi muscoli.

La posizione del Gruppo

Nessuna apertura sulla rimodulazione della settimana lavorativa su 4 giornate da 9 ore, che vedrà un riproporzionamento dei giorni di ferie e dei permessi personali. Esclusi da questa ipotesi i lavoratori part-time, quelli dei Contact Center ed i funzionari senior.

Nessuna possibilità di utilizzare lo smart working, bocciato dall’azienda come modello di organizzazione insostenibile, anche solo per un giorno a settimana. Esclusi dal lavoro agile anche i caregiver ed i lavoratori padri. Solo una sconcertante proposta di giornate di lavoro a distanza a favore delle lavoratrici madri, a fronte però di una sostanziale perdita dei diritti acquisiti.

Insomma una posizione, quella del Gruppo Unipol, che ricalca fedelmente le parole del suo Presidente Cimbri, che aveva dichiarato a settembre 2024, che “il lavoro da remoto non è una normalità”.

Le nostre conclusioni

Purtroppo dobbiamo registrare una linea aziendale ancora piena di luoghi comuni e di resistenze verso il lavoro da remoto e non solo, la chicca sulle lavoratrici madri poi… non è commentabile.

Queste posizioni sono la prova che la cultura del lavoro di stampo fordista è ancora prevalente nel nostro paese, anche all’interno dei grandi gruppi.

La battaglia è ancora lunga e tortuosa, ma per fortuna i lavoratori hanno capito che la gestione del proprio tempo, della propria felicità è alla pari di quella di avere un salario dignitoso e non sono più disposti a operare in luoghi di lavoro che non tengano in considerazione questi aspetti.

E’ arrivato il momento di organizzare l’alternativa sindacale all’interno del Gruppo Unipol.

Leggi tutte le nostre notizie del lavoro privato

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare.