Lavoro agile: Italia tra le ultime in Europa

Da una recente indagine condotta da Eurostat sul lavoro agile, l’Italia risulta tra le ultime in Europa, solo il 4,4% delle lavoratrici e dei lavoratori ha potuto eseguire per almeno la metà della prestazione lavorativa settimanale da remoto.

I dati che si riferiscono al 2023 e riguardano lavoratori tra i 20 e 64 anni, vedono al primo posto la Finlandia con il 22,4% e l’Irlanda con il 22,2%, mentre la media europea si attesta al 9%.

Il dato preoccupante per il nostro paese è la mancata crescita del lavoro agile nel corso degli anni. Nel 2010 infatti l’Italia contava un dato del 3,1% che nel corso degli ultimi 13 anni è cresciuto solo poco più di un punto.

Lavoro agile: Italia tra le ultime in Europa

Se si compara il dato italiano con quello di Irlandese il risultato è a dir poco impietoso, ed anche la media europea è comunque il doppio di quella del nostro paese.

Sono le lavoratrici italiane che utilizzano di più il lavoro agile rispetto ai colleghi maschi, 4,8% contro il 4,1%, mentre la fascia di età che ne fa maggior uso è quella che va dai 25 ai 49 anni di età.

Nel lavoro impiegatizio lo smart working si attesta al 3,5% mentre in quello autonomo al 7,9%, che sale fino al 10,2 nei casi di lavoratori autonomi senza collaboratori.

Purtroppo questi dati confermano che sul lavoro agile l’Italia è tra le ultime in Europa e che il lavoro culturale da mettere in atto è ancora tanto.

Vedi i dati dell’indagine Eurostat

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