smart working

L’approssimarsi del periodo invernale e l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas hanno dato il via ad una narrazione giornalistica a sfavore del lavoro agile con la motivazione che non sarebbe conveniente per i lavoratori e le loro famiglie perché aumenterebbe i costi per le utenze.

A sostenerlo è uno studio di Altroconsumo che ha ipotizzato uno scenario con due tipologie di famiglie, una con figli e l’altra senza, dove almeno un adulto lavorerebbe tutta la settimana in smart working con riscaldamento autonomo.

I risultati finali dell’indagine attestano un aumento di spesa di circa 800 euro totali all’anno, con un aumento di circa 323 euro per l’energia elettrica e fino a 476 euro per il gas.

Indubbiamente misure che obbligherebbero i lavoratori ad operare dalla propria abitazione per un periodo prolungato aumenterebbero i costi per le loro utenze nel periodo invernale, ma un’analisi tra costi e benefici pende sempre a favore del lavoro agile.

Se i costi si aggirano attorno agli 800 euro annui, diversi studi hanno dimostrato che i risparmi dei lavoratori in smart working a tempo pieno possono arrivare fino a 1800 euro all’anno, considerando tutte le tipologie di spese che un lavoratore con famiglia deve affrontare per recarsi nel luogo di lavoro.

Va considerato inoltre che con parte dei notevoli risparmi economici che aziende e uffici pubblici avrebbero dal minor consumo di elettricità e di riscaldamento dovrebbero essere riconosciuti ai lavoratori, tramite la contrattazione collettiva di secondo livello, dei rimborsi spese per affrontare gli aumenti del caro-energia.

Infine, ma non per importanza, il vero beneficio dello smart working che non ha prezzo e che non è possibile barattare con qualunque altra misura di welfare, è il miglioramento della qualità di vita dei lavoratori che produce l’effetto di aumentare la loro produttività ed efficienza e la loro felicità personale.

Rigettiamo la narrazione che lo smart working è anti-economico per i lavoratori come quella che ci sia una fuga da questa modalità di organizzazione del lavoro in favore del lavoro in presenza, in realtà i lavoratori privati e pubblici chiedono a gran voce il diritto al lavoro agile.

Leggi l’analisi completa di Altroconsumo qui

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