Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, dopo aver richiesto nel Piano nazionale per l’energia e il clima presentato all’Unione Europea, di fare ricorso anche allo smart working per ridurre le emissioni carboniche, lo nega ai lavoratori della sua società partecipata.
La Sogesid Spa società di ingegneria “in house providing” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) che fornisce anche buona parte del personale, ha deciso di interrompere il lavoro agile e di far tornare tutti in presenza.
La decisione è stata presa dal nuovo Amministratore Delegato, nominato a Luglio di quest’anno, e comunicata ai lavoratori solamente il 30 agosto, senza un minimo di preavviso, causando non pochi problemi organizzativi.
E’ paradossale che una azienda a partecipazione pubblica che ha tra i suoi obiettivi “l’accelerazione dei processi necessari al risanamento ambientale e a un nuovo sviluppo del territorio” e che dichiara di operare “nella consapevolezza che le sue funzioni siano strategiche e coerenti con la visione di un nuovo sviluppo sostenibile“, ritorni ad adottare una organizzazione del lavoro poco sostenibile che di fatto costringerà a ricorrere al trasporto privato aumentando così le emissioni carboniche ed i disagi dei lavoratori.
Nelle prossime ore invieremo una nota al Ministro Gilberto Pichetto Fratin chiedendogli di intervenire sulla vicenda, ricordandogli che il suo Ministero dovrebbe essere d’esempio nell’utilizzo dello smart working e di tutte quelle pratiche che riducono le emissioni e aumentano la qualità della vita dei lavoratori.
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