Il decreto interministeriale del Ministro della Pubblica Amministrazione e del Ministro dell’Economia e delle Finanze firmato il 30 giugno 2022, ha emanato il regolamento attuativo del PIAO (piano integrato attività e organizzazioni) per le PA.
Nel documento vengono elencate tutta una serie di adempimenti a carico delle pubbliche amministrazioni, che vanno dalla misurazione della performance, attraverso l’anticorruzione fino ad arrivare al lavoro agile e alla sua organizzazione.
L’art. 4 sez. B del decreto, che altro non è che una riproposizione delle linea guida sul lavoro agile di brunettiana memoria, stabilisce un nuovo principio che recita ” in coerenza con la definizione degli istituti del lavoro agile stabiliti dalla Contrattazione collettiva nazionale, ciascun Piano deve prevedere:
1) che lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile non pregiudichi in alcun modo o riduca la fruizione dei servizi a favore degli utenti;
2) la garanzia di un’adeguata rotazione del personale che può prestare lavoro in modalità agile, assicurando la prevalenza, per ciascun lavoratore, dell’esecuzione della prestazione lavorativa in presenza;
3) l’adozione ogni adempimento al fine di dotare l’amministrazione di una piattaforma digitale o di un cloud o, comunque, di strumenti tecnologici idonei a garantire la più assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni che vengono trattate dal lavoratore nello svolgimento della prestazione in modalità agile;
4) l’adozione di un piano di smaltimento del lavoro arretrato, ove presente;
5) l’adozione di ogni adempimento al fine di fornire al personale dipendente apparati digitali e tecnologici adeguati alla prestazione di lavoro richiesta.
Questo significa purtroppo che tutti e cinque punti previsti dal regolamento devono essere inclusi nei PIAO delle pubbliche amministrazioni in coerenza ai contratti collettivi nazionali firmati.
Il lavoro agile nella PA continua ad essere considerato per il Governo attuale una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa di secondaria importanza, perché il lavoro in presenza rimane a tutti gli effetti la prevalenza.
Leggi e scarica il decreto qui
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