É stato pubblicato il primo monitoraggio sul lavoro agile nella pubblica amministrazione realizzato nell’ambito del progetto “Lavoropubblico.gov”.
Nel corso del 2020 sono state effettuate due rilevazioni, il primo periodo di osservazione era compreso tra 1° gennaio e il 30 aprile 2020, mentre il secondo tra il 1° maggio e il 15 settembre 2020, ponendo 5 domande alle amministrazioni.
Vediamole nel dettaglio.
Qual è l’andamento nell’uso del lavoro agile da parte della PA, fino al 15 settembre 2020?
I dati emersi evidenziano come lo smart working sia stato utilizzato maggiormente nelle grandi amministrazioni, soprattutto nei comparti delle funzioni centrali e scuola ed università, ricerca, difficoltà per funzioni locali e sanità. Il lavoro agile è stato utilizzato in prevalenza al centro italia, soprattutto dalle donne, 48% contro il 44% degli uomini.
In che misura il personale in lavoro agile ha avuto a disposizione strumenti informatici forniti dall’amministrazione di appartenenza?
La percentuale di chi usava strumenti informatici dell’amministrazione è passata dal 22% iniziale al 29%. Le amministrazioni del Nord hanno coperto una percentuale maggiore rispetto al Centro e al Sud, arrivando a quasi il 35% a settembre contro, rispettivamente, il 29% e il 15%. La maggior parte del personale in lavoro agile usa PC propri abilitati all’accesso alla rete e ai sistemi dell’amministrazione. Complessivamente a metà settembre 2020 era il 65,8% del personale in lavoro agile
In che misura è cresciuto il livello di digitalizzazione?
Il 70% delle amministrazioni dichiara che il principale vantaggio derivante dall’adozione del lavoro agile è l’aumento nelle competenze digitali dei dipendenti. Sul fronte della digitalizzazione i valori più elevati si osservano nel comparto Ricerca e Università.
Quali sono le principali ricadute sull’organizzazione?
Sulla produttività i giudizi sono più controversi, per il 15% dei rispondenti è aumentata, mentre per circa l’11% è diminuita. Riguardo all’erogazione dei servizi all’utenza, circa il 20% dei rispondenti dichiara che sia peggiorata. Circa il 54% delle amministrazioni ritiene che il lavoro agile abbia consentito di ridurre le spese di funzionamento e di realizzare alcune economie, soprattutto sulle spese delle utenze (circa il 49%) e sull’utilizzo della carta (circa il 31%).
Quale impatto ha avuto il lavoro agile sul benessere percepito dai dipendenti?
Solo il 7% dei dipendenti ritiene l’esperienza del lavoro agile insoddisfacente. A seguito dell’esperienza del Lavoro agile il 96,3% dei dipendenti ritiene che sia una modalità di lavoro che consente di impiegare meglio il proprio tempo e l’85,4% che consenta di conciliare le esigenze di cura personali e familiari. Il 73% ritiene che il lavoro agile aumenti la produttività del proprio lavoro.
Scarica il monitoraggio completo qui
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