Nelle PA centrali il buono pasto in smart working deve essere riconosciuto anche se la fascia di contattabilità giornaliera prevista è inferiore alle 6 ore.
Il caso
Un’ amministrazione appartenente al comparto delle funzioni centrali si è interrogata sulla legittimità di riconoscere il buono pasto in smart working, nelle giornate di lavoro a distanza con una durata di 9 ore lavorative, quando la fascia di contattabilità è inferiore alle 6 ore.
Con il parere prot. n. 5835 del 28/03/2025 l’ARAN ha precisato che, nelle giornate di smart working con articolazione oraria di 9 ore (cd. giornata lunga), il buono pasto deve essere riconosciuto, anche se la fascia di contattabilità è inferiore alle 6 ore.
Le motivazioni del parere
Il parere dell’ ARAN tiene conto che, come già riportato nell’ orientamento applicativo CFC141b, che il lavoro agile, per definizione, non comporta la misurazione della durata della prestazione, perché la norma contrattuale ha introdotto un automatismo, equiparando convenzionalmente la durata della prestazione resa in modalità agile a quella che il lavoratore avrebbe dovuto rendere nella medesima giornata se avesse lavorato in presenza.
L’ orientamento dell’ Agenzia precisa che al fine della corresponsione del buono pasto ai dipendenti che svolgono la propria attività lavorativa in modalità agile, è quindi necessario riferirsi non già alla fascia di contattabilità richiesta (la quale, a ben vedere, assolve ad altre finalità), bensì alla durata della prestazione lavorativa prevista per quella giornata se il lavoratore avesse svolto lavoro in presenza.
Pertanto, se il lavoratore lavora in modalità agile in una giornata in cui è dovuta l’articolazione oraria in 9 ore (cd. giornata lunga), grazie all’equiparazione convenzionale, l’amministrazione è chiamata a riconoscere allo stesso il relativo buono pasto, a condizione che il lavoratore non fruisca di permessi orari che, portati in sottrazione dell’orario convenzionale, comportino che quest’ultimo scenda al di sotto dell’orario minimo richiesto per l’erogazione del buono pasto.
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