fotografia raffigurante Giorgia Meloni ed il Ministro della PA Zangrillo

Pensione volontaria a 70 anni per i dipendenti della PA ? No grazie…

Anziché puntare sul reclutamento dei giovani, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha dichiarato alla stampa che il Governo sta ragionando su un eventuale innalzamento dell’età pensionistica a 70 anni su base volontaria.

Inutile dire che sembrerebbe una battuta ma così non è.

La situazione nel pubblico impiego

Il blocco del turnover durato ben oltre 10 anni, utilizzato per diminuire la spesa pubblica e ridurre il numero di dipendenti, ha di fatto ridotto le funzionalità e le capacità di offrire servizi nella Pubblica Amministrazione.

Il personale, ridotto al minimo e abbandonato a se stesso, si è ritrovato ad avere un’età media elevata, poca formazione e scarse competenze in materia di digitalizzazione.

La pandemia prima e le risorse del PNRR poi, hanno messo in evidenza le gravi carenze esistenti nella PA, sia in tema di competenze che di personale.

Si è passati quindi, in perfetto stile italico, dalla obbligata “Spending Review” al rilancio a tutti i costi della Pubblica Amministrazione con grandi promesse di reclutamento.

Le affermazioni del Ministro

Il Ministro ha affermato che nel 2023 sono state assunte 173.000 unità di personale e che ne saranno assunte altrettante nel 2024 e nel 2025 e si continuerà ad assumere, perché da qui al 2030 la PA perderà quasi un milione di unità causa i pensionamenti.

Ma se nei prossimi 7 anni si perderanno un milione di dipendenti, che equivale a poco più di 140.000 unità l’anno, le 170.000 nuove assunzioni l’anno previste copriranno appena il turnover.

Dov’è lo straordinario piano di reclutamento annunciato in pompa magna?

Inoltre, se come scrive il quotidiano di Confindustria, i concorsi della PA del 2023 e del 2024 hanno raccolto fino ad ora la cifra record di due milioni di candidature, perché il Governo vuole trattenere il personale fino a 70 anni?

Probabilmente la situazione reale del pubblico impiego non corrisponde alla narrazione governativa.

Il lavoro nel Pubblico Impiego è ancora poco attrattivo e poco remunerativo, si continua a reclutare solo personale con competenze amministrative a discapito di quello con competenze tecnico-informatiche che si vede costretto ad intraprendere strade diverse dalla PA e molto più soddisfacenti.

Inoltre non va ignorato che molti vincitori di concorso lasciano, dopo pochi mesi, il posto di lavoro pubblico, o in favore di altre amministrazioni dove si guadagna di più ( ad esempio da funzioni locali verso le funzioni centrali) o verso il lavoro privato.

Le nostre conclusioni

Questo grande piano di reclutamento non è altro che un annuncio propagandistico del Governo perché riuscirà a malapena a coprire il fabbisogno derivato dal normale turnover.

La realtà è che il Governo non sta riuscendo a reclutare personale con competenze specifiche e anziché provare ad attrarre i giovani laureati preferisce intraprendere la strada più semplice, quella di trattenere il personale con particolari competenze fino a 70 anni.

Infine caro Ministro… a 70 anni i lavoratori del pubblico impiego preferiscono godersi la propria vita, andando in pensione un po prima con il desiderio di avere, in tempi immediati, il proprio TFR e l’assegno pensionistico mensile, senza dover attendere tempi biblici.

Leggi tutte le nostre notizie sulla Pubblica Amministrazione

Home page del Ministero Pubblica Amministrazione