COMUNICATO STAMPA
Roma, 6 giugno 2025 – Smart Workers Union denuncia pubblicamente l’esclusione dalla costituzione del nuovo esecutivo della RSU della Giunta Regione Marche per il triennio 2025-2028.
Durante la prima Assemblea della RSU, la maggioranza ha approvato un nuovo Regolamento che elimina la clausola di salvaguardia che garantiva “la rappresentanza di tutte le liste che hanno avuto propri eletti in RSU”, escludendo di fatto la nostra organizzazione dall’esecutivo.
“Si tratta di un atto antidemocratico fatto appositamente per escluderci” – dichiara il Segretario Nazionale Gilberto Gini – “Hanno cancellato una clausola democratica che era in vigore da almeno 6 anni, privando i lavoratori che ci hanno votato della loro rappresentanza nelle trattative sindacali”.
La ripartizione approvata a maggioranza prevede: 4 componenti CSA, 3 CISL, 2 UIL, 2 CGIL e nessuno per Smart Workers Union, nonostante l’organizzazione abbia ottenuto un eletto nella RSU.
“Abbiamo proposto di incrementare il numero dei componenti dell’esecutivo per garantire la proporzionalità democratica, ma la maggioranza ha rifiutato ogni soluzione inclusiva” – prosegue Gini – “Questo comportamento lede non solo i nostri diritti, ma soprattutto quelli dei lavoratori della Regione che hanno riposto fiducia in noi”.
“La RSU della Regione Marche, composta esattamente da 30 membri, non era obbligata ad avere un regolamento, ma avendolo scelto volontariamente, tanto più doveva rispettare i principi democratici di proporzionalità ed inclusività” – sottolinea il Segretario Nazionale –
Smart Workers Union ha inviato una PEC di denuncia all’Amministrazione Regionale e alle forze politiche di maggioranza e opposizione, contestando la composizione dell’esecutivo e chiedendo l’intervento delle stessa per ripristinare i principi di democrazia.
“Ci aspettiamo un intervento deciso dell’Amministrazione Regionale che ripristini la corretta costituzione dell’esecutivo della RSU” – conclude Gini – “Soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali, chi fa politica e amministra “la cosa pubblica” ha il dovere di garantire i principi democratici di rappresentatività dei lavoratori. Non possiamo accettare che nella pubblica amministrazione vengano calpestati i diritti costituzionali”.
Smart Workers Union
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