donna in smartworking

Dal 16 settembre termina per le pubbliche amministrazioni l’obbligo di limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro alle sole attività indifferibili. Da metà settembre le pubbliche amministrazioni dovranno prevedere il graduale e progressivo rientro in ufficio dei propri dipendenti.

Da questa data gli uffici pubblici sono tenuti ad organizzare il lavoro dei propri dipendenti attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, applicando il lavoro agile con le misure semplificate al 50 per cento del personale impiegato in attività che possono essere svolte con questa modalità.

Partirà così di fatto nella PA del nostro paese la fase post-Covid che aumenterà l’adozione del lavoro agile negli uffici pubblici al di là della emergenza epidemiologica, portandola dal 10% al 50%.

Una fase importantissima che getterà le basi per il futuro del lavoro agile nel pubblico impiego che dal 2021 vedrà aumentare ancora la percentuale che potrà arrivare fino al 60 per cento con l’adozione del Pola (Piano organizzativo del lavoro agile).

Una grande occasione questa da non perdere che offre l’opportunità di rinnovare l’organizzazione del lavoro, di sburocratizzare la pubblica amministrazione, di responsabilizzare dirigenti e lavoratori pubblici e che metterà alla prova anche le organizzazioni sindacali che devono dimostrare di essere al passo con i tempi.

Smart Workers Union è nata proprio per questo motivo, accettiamo la sfida dell’innovazione e della digitalizzazione della PA, investire in infrastrutture tecnologiche e migliorare le competenze tecnologiche di chi lavora farà fare un passo in avanti a tutto il paese.

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