Dopo il voto all’unanimità della segreteria nazionale della nostra organizzazione, che ha deliberato di procedere all’indizione dello stato di agitazione e l’avvio della procedura di conciliazione, abbiamo proceduto formalmente ad inviare tramite pec, agli organismi competenti, la comunicazione di rito.
La vertenza è relativa a tutto il personale amministrativo, informatico e con mansioni remotizzabili e telelavorabili del pubblico impiego e relative aziende partecipate, ed include (assistenti sociali, psicologi, avvocati, ingegneri, architetti, geometri, ispettori, amministrativi dei comparti scuola e sanità, operatori sanitari e medici che operano con sistemi di telemedicina ed insegnanti in regime di didattica a distanza, ecc..)
Nelle motivazioni che alleghiamo, chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto tra Governo, Regioni, ANCI, UPI, enti locali interessati e parti sociali, per affrontare e risolvere la questione attraverso:
- La modifica del Dpcm 23/09/2021 ed il relativo DM riqualificando il lavoro agile come modalità ordinaria e non eccezionale di svolgimento della prestazione lavorativa;
- Un intervento straordinario da parte del Governo per l’emanazione di una serie di provvedimenti atti ad incentivare in misura sempre maggiore il lavoro agile nella pubblica amministrazione, che dovrà diventare modalità prevalente.
La procedura conciliativa avviata dovrà esperirsi attraverso la convocazione delle parti in controversia entro il termine di cinque giorni lavorativi, pena l’indizione dello sciopero.
Leggi l’indizione dello stato di agitazione qui
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