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E’ stato pubblicato sulla G.U. il decreto ministeriale 19 ottobre 2020 in cui si stabilisce che le pubbliche amministrazioni dovranno garantire, come livello minimo, lo smart working ad almeno il 50% del personale.

Questo provvedimento contiene novità importanti sull’utilizzo dello smart working nella PA, analizziamone i punti più significativi.

Il lavoro agile diventa una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa, viene così superata l’associazione, molto diffusa, che il lavoro agile sia utilizzato solo per l’emergenza epidemiologica.

Fino al 31 dicembre non è necessario l’accordo individuale previsto dalla legge 81 del 2017, e la prestazione lavorativa si svolge ordinariamente in assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro. I dirigenti devono individuare specifiche fasce di reperibilità, in caso di assenza delle stesse è comunque garantito al lavoratore il tempo di riposo e il diritto alla disconnessione.

Il decreto interviene anche sulle modalità operative, specificando che la dirigenza, in base alla mappatura delle attività “agili”, deve assicurare, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, il lavoro agile ad almeno il 50% del personale. La percentuale minima indicata deve essere considerata sul personale e non sull’orario di lavoro.

Va altresì favorita la rotazione dei lavoratori per assicurare, nell’arco temporale settimanale o plurisettimanale, un’equilibrata alternanza nello svolgimento dell’attività in modalità agile e di quella in presenza.

Nell’applicare la rotazione vanno altresì tenute in considerazione le eventuali disponibilita’ dei dipendenti per l’accesso alla modalita’ di lavoro agile, applicando criteri di priorita’ che considerino le condizioni di salute degli stessi e dei componenti del loro nucleo familiare, della presenza nel medesimo nucleo di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonchè del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei tempi di percorrenza.

Infine per i lavoratori fragili le amministrazioni devono adottare ogni soluzione utile per assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso il cambio di mansione che deve essere ricompresa nella medesima categoria e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.

Nonostante le difficoltà applicative dovute alle interpretazioni di comodo di molte amministrazioni che prediligono ancora il lavoro in presenza, riteniamo questo decreto un passo molto importante verso l’adozione a regime dello smart working nella pubblica amministrazione.

Scarica il decreto completo

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