Mentre in alcuni stati come la Germania si sta pensando ad un compenso giornaliero forfettario di 5 euro per le spese sostenute dagli smart workers, ed in Messico verranno ristorate parte delle spese affrontate dai lavoratori che stanno operando da remoto, nel nostro paese è stato dichiarato illegittimo un eventuale rimborso per le spese elettriche e telefoniche.
A decretarne la non praticabilità è un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica DFP 77318 del 01/12/2020 che dichiara ” in mancanza di un preciso fondamento normativo o negoziale in grado di sorreggere l’ipotizzato riconoscimento di somme aggiuntive al personale che presta lavoro in modalità agile – tale soluzione non risulta praticabile”.
Per gli esperti del Ministro, sia le amministrazioni che le rappresentanze sindacali, non posso sottoscrivere accordi decentrati che riconoscano al personale dipendente in smart working una somma forfettaria pro-capite per ogni giornata lavorativa prestata nel periodo emergenziale, come ristoro per i consumi domestici.
Una decisione questa che penalizza i lavoratori pubblici che hanno visto aumentare le spese per le utenze domestiche, soprattuto alla luce dei tanti risparmi ottenuti dalle pubbliche amministrazioni in questo periodo.
Considerato che non è stato dichiarato un espresso divieto al rimborso spese, vogliamo comunque pensare che con un fondamento normativo adeguato, terminata la fase emergenziale, anche per i lavoratori italiani sia possibile procedere al rimborso forfettario per le giornate di lavoro agile.
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