Il decreto proroghe approvato dal governo elimina la percentuale del 50 per cento, come soglia minima emergenziale di lavoro agile, prevista nell’articolo 263 del decreto Rilancio e proroga fino al 31 dicembre le deroghe all’accordo individuale.
In sostanza non ci sarà più una percentuale minima di smart working legata allo stato di emergenza sanitaria nella Pubblica Amministrazione, ma sarà lasciata autonomia alle singole amministrazioni, che potranno applicare il lavoro agile senza accordo individuale fino al 31 dicembre 2021.
Riviste anche le percentuali previste nel Pola, eliminata quella del 60% e abbassata quella minima del 30%, portata a 15%, per le amministrazione che non adotteranno il piano organizzativo per il lavoro agile.
A nostro avviso, si sta cercando di far apparire questa decisione come una misura positiva che aumenta l’autonomia delle singole amministrazione in tema di smart working, ma al contrario rischia di far tornare tutto come era prima in fase di pre-pandemia.
Il problema reale del lavoro agile nella PA è culturale ed appartiene soprattutto alle figure apicali di comando, che si sono sempre dimostrate restie ad adottare nuove modalità organizzative di lavoro. Difficile pertanto pensare in un rapido cambio di paradigma dagli stessi soggetti, che se non adeguatamente spronati da misure legislative, troveranno più semplice tornare nella loro confort zone del lavoro in presenza.
Auspichiamo che in fase di conversione del decreto, il Parlamento possa ripristinare le soglie minime emergenziali almeno fino al 31 luglio 2021.
Leggi e scarica il decreto completo qui
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