La paventata proroga sul lavoro agile per i dipendenti del pubblico impiego, che dovrebbe rimanere la modalità ordinaria di lavoro, sembrerebbe arrivare in questi giorni ed essere contenuta nel decreto anticrisi all’esame della Camera. La data non è stata ancora individuata, ma l’ipotesi più probabile è quella del 31 dicembre 2020.

Al momento e fino al 31 luglio è l’articolo 263 del decreto 34 a indicare che negli uffici pubblici il «lavoro agile» è la regola e la presenza è l’eccezione.

La proroga dovrebbe garantire una ripresa progressiva delle attività in presenza e garantire i servizi così come richiesto dal Ministro della Pubblica Amministrazione con la direttiva n.3, e contestualmente tutelare i lavoratori pubblici nel caso di una seconda ondata epidemica. In questi giorni inoltre si sta completando il protocollo con i sindacati per definire le misure del rientro in sicurezza tra mascherine, sanificazioni e misurazioni della temperatura.

Gli obiettivi dichiarati dal Ministro non sono quelli di tornare ad una PA pre-Covid, ma di arrivare ad una percentuale di lavoro in modalità smart working fino al 50% per tutte quelle attività in cui la presenza non sia strettamente necessaria.

SmartWorkersUnion auspica che si arrivi ad una riforma strutturale dell’organizzazione del lavoro nella pubblica amministrazione che contempli lo SmartWorking come modalità lavorativa ordinaria.