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Nel mese di luglio 2022 le sigle sindacali Smart Workers Union e FISI hanno promosso un sondaggio per indagare alcuni aspetti legati alla gestione del lavoro agile all’Università La Sapienza. Il sondaggio è stato realizzato attraverso un questionario somministrato a tutto il personale TAB dell’Ateneo.

Il questionario comprendeva 11 sezioni con domande a risposta multipla e una sezione finale, dove il compilatore aveva la possibilità di scrivere commenti liberi. I quesiti hanno riguardato, in generale, le modalità con le quali è stato applicato il nuovo Regolamento per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile.

Il questionario era accessibile solo da utenze appartenenti al dominio di posta elettronica @uniroma1.it, ed era compilabile in forma totalmente anonima.

Al questionario hanno risposto 513 dipendenti di cui 176, pari al 34,2%, afferenti all’Amministrazione Centrale e 337, pari al 65,8%, afferenti a Centri di spesa quali Dipartimenti, Facoltà, ecc.

I risultati dell’indagine presentano un quadro non certo confortante riguardo non solo alla bontà del Regolamento, ma anche e soprattutto alle modalità con le quali è stato applicato.

I risultati del questionario non fanno che confermare le nostre perplessità sul regolamento agile di Sapienza. Perplessità che abbiamo espresso fin dal momento della sua approvazione. Un regolamento che tutto è tranne che flessibile e “agile”, e che, soprattutto, lascia in mano ai responsabili di struttura un livello di discrezionalità nella sua applicazione tale da creare situazioni di palese diversità di trattamento tra dipendenti che si trovano, di fatto, nella medesima condizione lavorativa e familiare.

La cosa che riteniamo più grave, e oltremodo offensiva nei confronti di chi ogni giorno spende il proprio tempo, le proprie competenze e le proprie energie per contribuire al funzionamento di questa università, è che in tanti (troppi) responsabili alberga ancora la convinzione, a volte nemmeno sottaciuta, che il lavoro agile sia uno strumento utilizzato dai lavoratori per evitare di lavorare, nonostante i risultati ottenuti quando abbiamo lavorato al 100% in modalità agile.

È, inoltre, evidente che il raggiungimento di un adeguato livello di conciliazione tra le esigenze personali e familiari con quelle lavorative non rappresenta esattamente la prima delle preoccupazioni per la nostra Amministrazione.

Leggi i risultati completi dell’indagine

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