Ringraziamo Giuseppe Geneletti per il contributo.
Un gruppo di ricercatori che comprende Nick Bloom, esperto mondiale in tema di lavoro da remoto, ha pubblicato un nuovo paper sul tempo risparmiato evitando il tragitto casa-lavoro in 27 Paesi.
1. Quanto si risparmia?
Il risparmio medio nel 2021 e 2022 è stato di 72 minuti per ogni giorno lavorato da remoto, cioè il 15% del tempo di lavoro. Questo si traduce nel 7,4% di risparmio, se si lavora da casa una media di 2,5 giorni a settimana (Italia 61 minuti).
2. Come viene impiegato il tempo risparmiato?
In media, le ore risparmiate vengono destinate a: 40% al lavoro stesso; 34% al tempo libero; 11% alle attività di assistenza dei figli o di altri famigliari. Per l’Italia le percentuali sono 34 lavoro, 31 tempo libero, 15 care. Il tempo libero comprende guardare la televisione, leggere, fare sport, passeggiare e altri hobby vari. (Nota: non viene indicato il rimanente 15% di utilizzo).
Al di là del tempo materiale e del valore economico, i ricercatori sottolineano come il lavoro da casa ampli la libertà personale, migliori la qualità della vita, porti nuove opportunità di lavoro e crei capitale sociale nelle comunità residenziali. Inoltre, ulteriore lavoro da casa significa carichi più leggeri sui sistemi di trasporto e, in particolare, meno congestione nelle ore di punta e riduzione dei tempi di percorrenza, con benefici sui consumi e l’impatto ambientale. In caso di pandemie e altri disastri, è, infine, uno strumento di resilienza economica e sociale.
Come sempre le medie dicono tutto del campione e nulla dell’esperienza individuale. Ci sono persone che amano il viaggio verso e dal lavoro perché è il loro spazio-tempo di pace da relazioni personali o lavorative tossiche, creano innovazioni, ascoltano musica o le lezioni per la seconda laurea, fanno e coltivano relazioni di amicizia. Altri che lo detestano perché devono alzarsi un’ora prima per evitare la congestione autostradale, arrivano già stressati prima di iniziare a lavorare perché non c’è parcheggio o si prendono 3 volte il Covid sui mezzi di trasporto pubblici o peggio.
La sfida è trovare il giusto equilibrio tra la comodità di casa e le opportunità che il tragitto casa-lavoro può offrire.
Fonte: clicca per leggere il paper completo
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