Lavoro mediante piattaforme digitali, dialogo sociale europeo e partecipazione sindacale
Il contributo di Massimiliano Delfino, Professore ordinario di Diritto del lavoro Università degli Studi di Napoli Federico II, analizza la proposta di direttiva sul lavoro tramite piattaforme digitali del 2021, calandola in un contesto più ampio, dal momento che l’Unione europea sta cercando di dare un contributo alla regolazione di quel lavoro ben oltre quella proposta, come si evince anche dalla recente versione della proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale.
Su un piano più generale, si prova a dimostrare che le parti sociali europee hanno un rilievo importante poiché stanno adoperando la digitalizzazione come un terreno almeno per mantenere i loro spazi, nell’alveo, però, di un ruolo tradizionale e più simile a quello svolto dagli attori sociali nazionali.
Su un piano più particolare, il contributo si occupa degli spazi delle parti sociali nelle procedure di informazione e consultazione previste dalla proposta di direttiva, dalla proposta di regolamento e dagli accordi sottoscritti negli ultimi anni a livello europeo, tralasciando, se non per alcuni profili, i compiti svolti come attori negoziali.
Brevi Conclusioni
Come si è messo in evidenza, il ruolo degli attori sociali nei provvedimenti in corso di approvazione da parte dell’Unione europea e negli accordi conclusi (e forse in quelli in via di sottoscrizione) è di primo piano. Gli attori istituzionali e sociali dell’Unione sono consapevoli del fatto che, senza il coinvolgimento sindacale nel senso ampio dell’espressione, non è possibile regolare il crescente fenomeno della digitalizzazione del lavoro.
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