Dalla ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, condotta in giugno su un campione di 2.818 dipendenti (dirigenti, funzionari, ricercatori e professionisti), emerge un bilancio positivo in termini di qualità dei servizi erogati, soddisfazione del personale e impatto su mobilità e ambiente.
Ciascun dipendente svolge in media 1,6 giorni di lavoro a distanza alla settimana rispetto ai 2,6 giorni del 2021. Per il 75% del campione interpellato il lavoro può essere svolto ovunque, mentre il 22% ritiene che le proprie attività siano realizzabili a distanza solo parzialmente e il restante 3% che non possano essere svolte da remoto.
La maggioranza dei dipendenti segnala anche un miglioramento complessivo rispetto a una serie di aspetti, come la conciliazione tra vita privata e lavorativa, la flessibilità nella gestione delle attività, il benessere fisico e psicologico, l’efficienza nel lavoro e l’efficacia nella comunicazione con i colleghi.
Il risparmio pro capite per i mancati spostamenti è di 80 ore all’anno con una riduzione dei costi di 1.400 euro pro capite. Per quanto riguarda l’impatto ambientale la riduzione della CO2 emessa nell’atmosfera è equivalente a quella assorbita da 24mila alberi, pari a tre volte la superficie della Città del Vaticano.
Se si considera che l’indagine ha coinvolto solo le figure apicali e la dirigenza il risultato finale è da considerarsi positivo. Da migliorare la media dei giorni di lavoro a distanza che non raggiunge neanche i due giorni a settimana.
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