Scopriamo i programmi dei partiti politici in merito allo smart working, alla riduzione dell’orario di lavoro, al salario minimo ed alla digitalizzazione. Gli uffici stampa e comunicazione dei partiti, per la pubblicazione delle proprie proposte, possono inviare i contenuti all’indirizzo mail agendasmart@smartworkersunion.it .
Il nostro giudizio è negativo, manca smart working, mancano i parametri per il salario equo, la digitalizzazione poco dettagliata
Leggi il programma completo di Fratelli d’Italia
Smart working
Non presente nel programma
Salario Minimo
Contrastare il lavoro povero e il divario retributivo di genere: ampliare l’applicazione dei Ccnl, garanzia di salario equo e di tutele; favorire la contrattazione di secondo livello e i contratti di prossimità; potenziare il welfare aziendale; lotta al lavoro irregolare
Digitalizzazione
Maggiori investimenti in ricerca, digitalizzazione e trasferimento tecnologico. Supporto alla digitalizzazione dell’intera filiera del settore turistico e della cultura. Digitalizzazione dello Stivale, garantendo infrastrutture pubbliche, competitive e sicure. Digitalizzazione della giustizia e incremento del ricorso alla mediazione. Digitalizzazione dei procedimenti della PA e possibilità di concludere le pratiche online per imprese e cittadini
l nostro giudizio è positivo in linea generale, sul lavoro agile e la digitalizzazione manca il dettaglio della proposta
Leggi il programma completo del Partito Democratico
Smart Working
la promozione dello smart working, anche ai fini di favorire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, di ridurre le emissioni di agenti inquinanti e di migliorare, nel contempo, la vivibilità dei centri urbani e rivitalizzare i piccoli borghi sempre più spopolati;
Salario Minimo
Vogliamo applicare al più presto in Italia il salario minimo previsto dalla Direttiva europea, un salario minimo contrattuale, seguendo il modello tedesco, nei settori a più alta incidenza di povertà lavorativa, con una soglia minima affidata alla proposta delle parti sociali e che comunque rispetti i parametri della direttiva europea (attualmente per l’Italia, secondo alcune stime pari a circa 9 euro lordi orari);
Digitalizzazione
digitalizzazione dei processi di tracciamento e monitoraggio per introdurre piani contro la siccità e a disegnare l’agricoltura, l’allevamento e la pesca come motori della transizione ecologica;
promuovere la completa digitalizzazione del patrimonio culturale;
digitalizzazione del servizio giustizia e adeguare l’organizzazione e l’impostazione dell’intero comparto attraverso l’organizzazione digitale degli uffici e la creazione di banche dati;
digitalizzazione degli scambi informativi e delle prove giudiziarie nel contrasto alle mafie e al terrorismo;
digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, Transizione digitale – Per la rivoluzione dell’innovazione, diritto alla connessione, incentivi alle imprese, PA digitale e garanzie sul controllo e la gestione dei dati;
incentivare il passaggio delle famiglie a reti a banda ultralarga (coprendo costi fissi una tantum di migrazione/attivazione di nuova linea);
finanziare il cablaggio verticale degli edifici in fibra ottica e la predisposizione di apparati per gli “edifici intelligenti” e l’internet delle cose, anche al fine di coadiuvare il risparmio energetico nelle abitazioni;
Il nostro giudizio è positivo, previsto Smart Working, e una sorta di salario minimo. Andrebbe specificato meglio come implementare il lavoro agile. Digitalizzazione prevista su tanti settori.
Leggi il programma completo della Lega
Smart Working
Modernizzare l’organizzazione del lavoro, implementando tecnologie digitali e nuovi modelli di lavoro flessibile, lavoro agile e Smart Working
Digitalizzazione
Adottare reti di comunicazione a banda larga (broadband), ultralarga (ultra broadband)o basate su reti satellitari Fornire formazione qualificata al personale negli ambiti delle tecnologie digitali e ICT
Digitalizzazione estesa del rapporto tra PA e imprese, soprattutto attraverso il dialogo tra le banche dati pubbliche
La digitalizzazione delle Pmi assume un ruolo centrale nel processo di recovery del nostro Paese
Digitalizzazione del patrimonio culturale
Digitalizzazione delle reti e integrazione dei sistemi energetici), resosi necessario a seguito dei nuovi target climatici al 2030 (riduzione del 55% di CO2) e al 2050 dell’European”Grean Deal”, del pacchetto “Fit for 55” e del Piano REPowerEU.
La transizione digitale deve proseguire: la dematerializzazione del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni e delle imprese è fondamentale per rendere il sistema-Paese più snello e competitivo.
Istituzione di un Ministero dell’innovazione tecnologica che sappia attuare con efficacia le misure previste dal PNRR: digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese, e-government, capitale umano, infrastrutture, connettività, ricerca e sviluppo digitale
Esperienza turistica personalizzata end-to-end, resa possibile attraverso la digitalizzazione e l’integrazione dell’offerta di beni e servizi disponibili sul territorio
Salario Minimo
È riconosciuto ai lavoratori un salario minimo pari a quello stabilito dai CCNL più diffusi nel settore
Il nostro giudizio è molto positivo per quanto riguarda lo smart working, il salario minimo e la digitalizzazione.
Leggi il programma completo del Movimento 5 Stelle
Smart Working
Lavoro per i giovani Il ricorso allo smart working è ancora più conveniente e utile per i giovani che possono accettare un lavoro
distante dal loro domicilio e risparmiare i costi dell’affitto o che possono decidere di spostarsi per rivitalizzare i piccoli borghi e piccoli comuni italiani che stanno andando incontro a fenomeni di spopolamento.
Impegno a promuovere nuovi modelli di lavoro legati allo smart working.
Rafforzamento della normativa e promozione dello smart working e dei modelli che garantiscono flessibilità oraria e autonomia, favoriscono innovazione organizzativa e tecnologica migliorando prestazioni, risultati ed efficienze dei servizi.
Alcune ricerche mostrano come oggi politiche di smart working e uffici pensati a partire dalle necessità delle persone (cosiddetti spazi di coworking) siano considerati elementi fondamentali di un pacchetto di benefit e di welfare aziendale. Inoltre, lo smart working può concretamente contribuire alla creazione degli smart villages, rivitalizzando così le aree rurali.
Con riguardo agli effetti della riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche – nonché delle sedi di lavoro private – dovuta alla previsione dello svolgimento dell’attività lavorativain modalità agile (o smart working), occorre considerare, infatti, l’intervento edilizio di efficientamento e, in particolare, di riqualificazione, che, a regime, comporterànecessariamente una riduzione degli spazi, l’utilizzo di spazi condivisi (cosiddetti spazi di coworking), nonché l’individuazione di nuovi spazi da condividere o, ancora, la creazione diaree appositamente destinate a questa nuova riorganizzazione (cosiddette “cittadelle”).
In particolare, le azioni per raggiungere l’obiettivo devono focalizzarsi su precisi principi:
1. la definizione di criteri per stabilire il perimetro della modalità di lavoro agile.
2. Coworking: Recupero immobili inutilizzati come spazi di lavoro collettivo per lo svolgimento di prestazioni di lavoro agile. Ciò permetterebbe di conseguire un’ulteriore esternalità positiva del lavoro agile, consistente nella possibilità di ampliare la rete di relazioni lavorative e il patrimonio di conoscenze del lavoratore oltre il limite della sua azienda, estendendo così le sue competenze e le sue potenzialità di crescita professionale.
3. Prevedere agevolazioni contributive e fiscali a favore dei datori di lavoro privati, che attivino modalità di lavoro agile.
Introduzione di flessibilità aggiuntiva per lo smart working dei genitori con figli a carico in base a criterio di età.
Il lavoro agile dovrà essere un diritto: salve attività e ruoli da svolgersi in presenza in via strettamente necessaria, si dovrà poter lavorare, ove possibile, in modalità remota.
Il lavoro agile dovuto alle restrizioni sanitarie ha evidenziato una nuova normalità del lavoro che deve essere messa a sistema attraverso un intervento regolativo nel lavoro pubblico e privato. Lavoro agile non vuol dire lavoro domestico, ma ricerca di nuovi equilibri tra presenza e distanza, assenza di vincoli orari e spaziali e un’organizzazione per obiettivi, una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, a favorire la crescita della sua produttività.
Salario Minimo
Nove euro lordi l’ora di salario minimo legale per dire stop alle paghe da fame e dare dignità ai lavoratori che oggi percepiscono di meno. Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Digitalizzazione
PA in Cloud, radicale digitalizzazione, dematerializzazione e interoperabilità. Ampliamento “Smarter Italy”
Riconoscimento dell’accesso alla rete quale diritto costituzionale e copertura nazionale con banda ultralarga
Piano industriale come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, fino ad arrivare a frontiere come nanotecnologie e quantum computing
La digitalizzazione deve rappresentare un’opportunità per il nostro settore turistico, caratterizzato da tante PMI che hanno reso l’ospitalità italiana riconosciuta e apprezzata ovunque nel mondo.
La digitalizzazione del sistema sanitario su tutto il territorio nazionale è dunque un obiettivo cruciale per assicurare efficienza nella gestione delle risorse, semplificazione nell’accesso ai servizi, trasparenza delle procedure e sostenibilità del sistema.
Semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti e dei processi amministrativi.
Testi scolastici e universitari in formato eBook, digitalizzazione del cinema, della giustizia, digitalizzazione delle infrastrutture idriche, Formazione e competenze del lavoratore e digitalizzazione del lavoro, digitalizzazione del fisco, inclusione digitale, carta dei diritti digitali, digitalizzazione della PA
Il nostro giudizio è negativo in generale, smart working utilizzato solo per lavoratori fragili e misura di sostegno alla genitorialità, salatio minimo solo per i giovani e lavoro a tempo determinato, digitalizzazione quasi assente.
Leggi il programma completo Forza Italia
Smart Working
Iniziative legislative e aumento delle risorse destinate alla conciliazione tra vita professionale e vita privata anche prevedendo iniziative e risorse volte a promuovere il ricorso a forme di lavoro agile per genitori in dicoltà.
Estensione della possibilità di svolgere la propria attività in lavoro agile per i soggetti fragili e le persone con disabilità.
Salario Minimo
Salario e stipendio minimo per i giovani di 1000€ per apprendistato, praticantato e lavoro a tempo determinato.
Digitalizzazione
Creazione delle condizioni per sviluppare innovazione, ricerca, competitività per la transizione e digitalizzazione.
Digitalizzazione progressiva di tutti gli archivi di Stato e degli Enti Pubblici Territoriali provvedendo ad una adeguata formazione dei funzionari preposti alla gestione dei dati.
l nostro giudizio è negativo per lo smart working utilizzato solo come misura assistenziale. Negativa anche l’ipotesi di un minimo salariale attraverso i contratti di lavoro. Sulla digitalizzazione manca il dettaglio sulla realizzazione delle misure proposte.
Leggi il programma completo qui
Smart Working
Rendere sistemici gli istituti sperimentati durante il COVID-19 a tutela dei lavoratori fragili: in particolare, nel caso di persone con disabilità o in condizioni di fragilità, il diritto al lavoro agile (c.d. smart working) da eccezione, deve divenire strumento strutturale;
Promuovere il diritto al lavoro da remoto per i neogenitori: sempre più paesi stanno adottando misure di maggiore flessibilità per permettere di conciliare vita lavorativa e vita familiare. Proponiamo di estendere anche all’Italia questa iniziativa dando la possibilità ai genitori di bambini con età inferiore ai 2 anni di aumentare i giorni di lavoro da remoto.
Salario Minimo
L’esigenza di garantire a tutti i lavoratori una retribuzione dignitosa deve passare attraverso una serie di azioni condivise con le parti sociali: una legge sulla rappresentanza che combatta il fenomeno dei contratti-pirata e assicuri che siano validi solo i contratti collettivi firmati da organizzazioni realmente rappresentative; la validità erga omnes dei contratti, assicurando la massima copertura di ogni tipologia di lavoro residuale, e la fissazione di un minimo di ultima istanza. Inoltre, i meccanismi previsti in altre parti del programma (vedi minimo esente e imposta negativa) assicurano ulteriormente l’innalzamento del reddito disponibile per i lavoratori poveri.
Digitalizzazione
Investimenti nella digitalizzazione per la lotta all’evasione fiscale, digitalizzazione nella sanità e supporto agli anziani per il digital divide. Digitalizzazione dei porti, imprese, catasto, procedimento elettorale e servizi al cittadino. La transizione digitale sta cambiando radicalmente il funzionamento delle nostre economie. L’Unione europea deve assumere un ruolo guida nella promozione di una digitalizzazione giusta e democratica e dello sviluppo delle nuove infrastrutture tecnologiche (Cloud, 5G, intelligenza artificiale), per assicurare la creazione di nuovi posti di lavoro sicuri e competitivi e per sostenere le imprese nell’integrazione delle nuove tecnologie. In questo contesto, la piena implementazione della Legge europea sui mercati digitali e della Legge sui servizi digitali risulta prioritaria.
Il nostro giudizio è positivo, andrebbe specificato meglio come favorire lo smart working per tutti i lavoratori del lavoro pubblico e privato.
Leggi il Programma completo dell’ Alleanza Verdi e Sinistra
Smart working
Per l’alleanza Verdi e Sinistra “È necessario favorire lo smart working per tutti i lavoratori e lavoratrici la cui presenza non è richiesta fisicamente.”
Salario minimo
Non dovrebbe essere possibile in una Repubblica fondata sul Lavoro, ma oggi in Italia succede di firmare un contratto che preveda 4,4 euro l’ora di paga.È il risultato di anni di leggi penalizzanti per le lavoratrici e i lavoratori, soprattutto giovani, donne e migranti, divisi fra loro, precari, ricattati e costretti ad accettare salari da fame.Noi crediamo si debba rivoluzionare il sistema: serve una legge sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e l’estensione a tutte e tutti delle tabelle retributive previste per il settore dai sindacati maggiormente rappresentativi.Se questo non basta, tanto è lo sfruttamento in alcuni settori come la logistica, prevediamo che esista comunque un salario minimo di 10 euro all’ora, sotto cui nessuno possa andare.Sono 1.200 euro al mese ed è il prezzo della dignità.
Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario
L’innovazione tecnologica può diventare un’occasione per migliorare la nostra qualità della vita, oppure lo strumento per far aumentare i profitti di pochi e la disoccupazione di molti. Per questo riteniamo si debba partire istituendo da subito un fondo per incentivare le imprese a sperimentare giornate e settimane di lavoro più brevi, senza intaccare il reddito dei lavoratori.Questo appare tanto più urgente in quei settori, come l’automotive, che stanno attraversando una fase di profonda trasformazione.In seguito, si dovrà passare ad un intervento legislativo che rivolga la misura alla generalità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Leggi il programma completo di Italexit
Smart Working
Una ulteriore riflessione meritano le nuove modalità di prestazione lavorativa, prima fra tutte lo smart working. Se marginale, un paio di giorni a settimana ben regolamentati, può essere un ottimo strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Viceversa, inteso come nuovo paradigma ordinario e generalizzato del lavoro (peraltro deregolamentato), finisce col diventare uno straordinario sistema di dominio dei pochi sui molti.
Il diritto alla disconnessione deve essere reale e cogente: superato il limite massimo di tempo previsto da leggi e contratti i sistemi di lavoro devono essere tecnicamente disattivati. Il meccanismo deve essere certificato e verificabile dall’autorità individuata come competente. La lavoratrice e il lavoratore devono avere diritto a tutti gli istituti retributivi (in senso lato) previsti per il lavoro in presenza: quali buono pasto e indennità varie. Deve essere erogato un contributo economico laddove il lavoratore utilizzi mezzi propri: utenze domestiche di vario tipo. Esso deve essere sostanzioso, in modo da coprire il costo delle utenze ma anche l’usura degli impianti (es. di condizionamento ambientale). Il datore di lavoro deve essere responsabile della salute e della sicurezza dei lavoratori: formando adeguatamente il personale e fornendo tutti i dispositivi di sicurezza necessari. Se il lavoro è smart, deve restare tale: nessun tipo di vincolo circa il luogo dal quale prestare la propria opera deve essere esercitato dal datore di lavoro.
Salario Minimo
Prevista l’abolizione dei contratti collettivi di lavoro “Pirata”
Digitalizzazione
Va istituzionalizzato un cruscotto digitale unico dove ogni comune o regione pubblichi i propri bandi e favorito il suo utilizzo tramite una semplificazione delle procedure.
Il nostro giudizio è negativo, mancano smart working e digitalizzazione, positivo il salario minimo
Leggi il programma completo di Unione PopolareSalario Minimo
Introduzione di un salario minimo legale di almeno 10 euro lordi l’ora (1600 euro al mese) rivalutato annualmente, per mettere fine al lavoro povero e utilizzare il rialzo di tutti i salari anche come mezzo di politica industriale, per spingere le imprese verso produzioni a più alto valore aggiunto. Riduzione degli orari di lavoro anche per garantire la cura dei diritti plurimi delle persone: lavorare tutti e lavorare meno.
Il nostro giudizio è positivo
Leggi il Programma completo di Possibile.
Smartworking
● Il diritto alla disconnessione
● La retribuzione del lavoro straordinario
● Il mantenimento del ticket o di altri benefit compresi nella propria retribuzione
● Il riconoscimento di spese accessorie legate alle necessarie dotazioni tecnologiche hardware e software e alla connessione (se non fornite dall’azienda)
● Il diritto alla formazione professionale
● L’alternanza tra lavoro in remoto e presenza in azienda, con un’ampia riserva di autonomia per chi lavora
● Pari opportunità nei percorsi di carriera
● Garanzia della privacy e rispetto dell’art. 4 dello Statuto
● Manleva in caso di furto di dati o violazione della privacy
● Volontarietà del passaggio allo smart working e possibilità di recedere su richiesta del lavoratore
● Valutazione per obiettivi e possibilità di svolgere il lavoro negli spazi ritenuti più adeguati.
Salario minimo
● Clausola di prevalenza dei minimi tabellari dei CCNL laddove superiori;
● Salario minimo vincolante quando non vi sia un contratto collettivo di riferimento: nessuno può essere pagato di meno;
● Riapertura contrattazione collettiva per quei CCNL con minimi tabellari inferiori al salario minimo;
● Individuazione del valore iniziale in 8,5 euro in sede di prima applicazione;
● Revisione periodica (triennale) secondo il parametro del 60% del salario mediano ISTAT;
● Inefficacia degli accordi elusivi e responsabilità solidale del committente;
● Sanzioni: da 1500 a 9000 euro per ciascun lavoratore e per ogni mese, procedura di diffida amministrativa ex art. 13 D. Lgs. 124/2004;
● Maggiori risorse per il contrasto al lavoro nero; riduzione del cuneo fiscale per tre anni e con criterio inversamente proporzionale al reddito per concentrare lo sgravio sulle retribuzioni inferiori.
Digitalizzazione
● Limitare l’impatto delle piattaforme digitali proprietarie attraverso leggi in favore della concorrenza. Le piattaforme proprietarie devono garantire la massima interoperabilità, secondo il regolamento europeo del Digital Market Act. Nella PA si dovrebbe favorire l’adozione del software libero e open source nelle piattaforme digitali per i servizi pubblici al fine di rendere il sistema PA più indipendente. In particolare, nel caso dell’uso dei cloud dovrebbe essere garantita la sicurezza e la disponibilità dei dati;
● Combattere la sorveglianza di massa sulle comunicazioni e la videosorveglianza di natura biometrica, che dovrebbe essere messa al bando in tutta l’Unione europea;
● Promuovere la trasparenza nelle scelte politiche governative attraverso l’impiego di basi dati aperte (Open Data), il monitoraggio sulla corruzione (attraverso la tutela sul whistleblowing) e la più diffusa informazione sui mezzi di comunicazione pubblica;
● Affermare l’anonimato online come diritto da tutelare contro ogni possibile autoritarismo e rivendicare la difesa della privacy contro la vorace esigenza del capitalismo della sorveglianza di profilare tutti i cittadini e tutte le utenze on line;